Misleading Reporting of the Risk from Vesuvius
The Italian mass media has not been able to address seriously the risk in the Vesuvius area. They have been unable to report on the social, cultural, and engineering deficiencies of Vesuvius Evacuation Plan and inform the population on the alternative strategies of risk management where the deportation of the population is not required. The unreliable Vesuvius Evacuation Plan, politicized by the geologists through the Italian Civil Protection, remains today the principal obstacle for producing a resilient and sustainable territory around the volcano.
Osservatorio Vesuviano in Naples has the institutional responsibility to monitor the volcano for seismic and other activities. The Observatory supports the strategy of Vesuvius Evacuation Plan and under the direction of Lucia Civetta lost its independence and is controlled by Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) in Rome. The loss of this independence is of great concern and was contested in vain by the Neapolitan scientists.
The History Channel's reporting of volcanic risk from Vesuvius involves promoting a catastrophe that not only incorporates the immediate areas surrounding the volcano but also the city of Naples. This promotion is based on some studies of the deposits from the Eruption of Avellino of about 3500 years ago that affected the North-West area of the volcano (Naples is to the West). The distribution of these deposits around the volcano is, however, poorly constrained and should not be used to promote super disasters. The pyroclastic flows from Vesuvius are not as hazardous as inferred by the superficial studies of some geologists and promoted by the mass media to boost their ratings.
Presentazione distorta del Rischio Vesuvio
I mass media italiani non forniscono un’informazione realistica del rischio nell’area vesuviana. In particolare l’informazione è carente sulla debolezza del Piano di Evacuazione del Vesuvio per gli aspetti sociali, culturali e ingegneristici, nonché sulle strategie alternative per la gestione del rischio che non prevedono la deportazione della popolazione all’approssimarsi dell’eruzione. L’inaffidabilità del Piano di Evacuazione del Vesuvio, formalizzato dalla direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri, oggi rappresenta il principale ostacolo per rendere il territorio vesuviano resiliente e sostenibile.
L’Osservatorio Vesuviano di Napoli ha la responsabilità istituzionale del monitoraggio del Vesuvio. L’Osservatorio, che sostiene la strategia del Piano di Evacuazione del Vesuvio, con la direzione di Lucia Civetta perse la sua indipendenza ed è controllato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) con sede a Roma. La perdita di indipendenza da parte dell’Osservatorio ha destato grande preoccupazione e fu contestata, senza successo, dagli scienziati napoletani.
La presentazione di History Channel sul rischio vulcanico al Vesuvio prevede una catastrofe che coinvolge non solo il territorio intorno al Vesuvio, ma anche la città di Napoli. Questa promozione si basa su alcuni studi relativi ai depositi dell’eruzione pliniana, nota come Eruzione di Avellino, di circa 3500 anni fa, che interessò l’area a NW del vulcano (Napoli è ad Ovest). La distribuzione di questi depositi attorno al vulcano è, comunque, poco vincolata e non dovrebbe essere utilizzata per sostenere la tesi dei super disastri. I flussi piroclastici prodotti dal Vesuvio non sono così pericolosi come può dedursi da studi superficiali di alcuni ricercatori e propagandati dai mass media per incrementare il numero di spettatori.